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I titini do zù Pippinu
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I titini do zù Pippinu
Quando ero ancora fidanzato con la mia attuale moglie (1990 circa), conobbi un vecchio allevatore di ovini e caprini che allevava in una campagna non molto distante dall'abitazione dei miei suoceri.
Lui era originario di un paesino in provincia di Enna , era rude , temprato dal duro lavoro che svolgeva ma estremamente generoso , sincero e disponibile con le persone che prendeva a cuore. Con lui instaurai quasi subito un ottimo rapporto di amicizia e reciproco rispetto che mi portò a recarmi frequentemente a fargli visita presso la fattoria dove viveva e allevava.
Successivamente mi diede a titolo gratuito la possibilità di usufruire di una stalla che lui non utilizzava, per metterci il cavallo che tenevo in maneggio.
Da li le visite che erano frequenti divennero giornaliere.
Le lunghe chiacchierate seduti davanti l'uscio di casa o davanti al fuoco nel locale dove veniva preparata la ricotta facevano ormai parte della mia quotidianità.
Nella sua aia razzolavano libere insieme ad oche,anatre e tacchini un nutrito gruppo di polli che nelle nostre zone vengono chiamate Titine . A lui piacevano ma non se ne curava più di tanto. Interveniva rinchiudendo le chiocce con i pulcini, solo quando il numero di soggetti nell'aia cominciava ad assottigliarsi. Catturarle non era impresa facile ma lui non si scoraggiava e per prenderle aspettava che al calare della sera la chioccia scegliesse il posto per trascorrere la notte spesso dopo aver provato a far salire pure i pulcini sull'albero di gelsi bianchi dove l'intero gruppo trovava ricovero per la notte. Lui mi raccontava che i progenitori di quei polli se li era portati dietro dal suo paese d'origine dove già li deteneva da parecchio tempo. Questo vecchietto visse fino a due anni fa e dopo una vita senza conoscere nemmeno un aspirina fu stroncato da un brutto male.
Con la sua morte cominciai a frequentare quel posto molto più di rado anche se con i suoi figli permane un ottimo rapporto di amicizia.
Uno dei figli si occupa ancora dell'allevamento ma quel posto senza U Zù Pippinu (cosi era conosciuto nella zona) non è più lo stesso. Oltre alla sua presenza , quando andavo li sentivo come se mi mancasse qualcos'altro ma non riuscivo a capire cosa mi mancasse di preciso. Mi sono reso conto di quel vuoto solo da recente, quando recandomi in quel posto in orari durante i quali le greggi sono al pascolo accompagnate dai cani , sentii quell'aia vuota e silenziosa. Non c'era nemmeno l'ombra di un animale da cortile , a quel punto cominciai a guardarmi meglio intorno e solo dopo mi accorsi che tra l'erba razzolavano quattro gallinelle ed un gallo , ultimi superstiti di quello che prima era una piccola popolazione avicola che non scendeva mai o quasi al di sotto dei venti soggetti.
Lui era originario di un paesino in provincia di Enna , era rude , temprato dal duro lavoro che svolgeva ma estremamente generoso , sincero e disponibile con le persone che prendeva a cuore. Con lui instaurai quasi subito un ottimo rapporto di amicizia e reciproco rispetto che mi portò a recarmi frequentemente a fargli visita presso la fattoria dove viveva e allevava.
Successivamente mi diede a titolo gratuito la possibilità di usufruire di una stalla che lui non utilizzava, per metterci il cavallo che tenevo in maneggio.
Da li le visite che erano frequenti divennero giornaliere.
Le lunghe chiacchierate seduti davanti l'uscio di casa o davanti al fuoco nel locale dove veniva preparata la ricotta facevano ormai parte della mia quotidianità.
Nella sua aia razzolavano libere insieme ad oche,anatre e tacchini un nutrito gruppo di polli che nelle nostre zone vengono chiamate Titine . A lui piacevano ma non se ne curava più di tanto. Interveniva rinchiudendo le chiocce con i pulcini, solo quando il numero di soggetti nell'aia cominciava ad assottigliarsi. Catturarle non era impresa facile ma lui non si scoraggiava e per prenderle aspettava che al calare della sera la chioccia scegliesse il posto per trascorrere la notte spesso dopo aver provato a far salire pure i pulcini sull'albero di gelsi bianchi dove l'intero gruppo trovava ricovero per la notte. Lui mi raccontava che i progenitori di quei polli se li era portati dietro dal suo paese d'origine dove già li deteneva da parecchio tempo. Questo vecchietto visse fino a due anni fa e dopo una vita senza conoscere nemmeno un aspirina fu stroncato da un brutto male.
Con la sua morte cominciai a frequentare quel posto molto più di rado anche se con i suoi figli permane un ottimo rapporto di amicizia.
Uno dei figli si occupa ancora dell'allevamento ma quel posto senza U Zù Pippinu (cosi era conosciuto nella zona) non è più lo stesso. Oltre alla sua presenza , quando andavo li sentivo come se mi mancasse qualcos'altro ma non riuscivo a capire cosa mi mancasse di preciso. Mi sono reso conto di quel vuoto solo da recente, quando recandomi in quel posto in orari durante i quali le greggi sono al pascolo accompagnate dai cani , sentii quell'aia vuota e silenziosa. Non c'era nemmeno l'ombra di un animale da cortile , a quel punto cominciai a guardarmi meglio intorno e solo dopo mi accorsi che tra l'erba razzolavano quattro gallinelle ed un gallo , ultimi superstiti di quello che prima era una piccola popolazione avicola che non scendeva mai o quasi al di sotto dei venti soggetti.
Ultima modifica di Nunzio.Cristaudo il Sab 02 Feb 2013, 23:43 - modificato 1 volta.
Nunzio.Cristaudo- Moderatore
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Nunzio.Cristaudo- Moderatore
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Località : Catania
Re: I titini do zù Pippinu
Affascinante dal punto di vista umano la storia che hai raccontato, comincio a spiegarmi alcuni aspetti del tuo approccio all'avicoltura amatoriale..sono esperienze che arricchiscono anche culturalmente...e chissà quante storie hai ascoltato davanti a quell'uscio.....
I polli: per essere stati allevati in uno stato semiselvatico, noto una certa omogeneità dei colori del mantello...assimilabile per sommi capi alla colorazione dorata frumento....ma estremamente impura...cosa che ritengo anche normale; gli orecchioni rossi sono tipici di animali di origine non mediterranea, ma non estranei a noi siculi per via della Siciliana...
Vorrei chiederti alcune delucidazioni, se posso: la mole? Sono nani o "mezza taglia"?
Il colore dei tarsi?
La colorazione del piumaggio delle galline era, quanto in passato hai avuto la possibilità di notarlo su un numero di capi più elevato, espressa più frequentemente in esemplari chiari o come in quella gallina in foto sopra un po' più scura?
Ed infine la domanda prevedibile...possibilità di avere qualche uovo?
I polli: per essere stati allevati in uno stato semiselvatico, noto una certa omogeneità dei colori del mantello...assimilabile per sommi capi alla colorazione dorata frumento....ma estremamente impura...cosa che ritengo anche normale; gli orecchioni rossi sono tipici di animali di origine non mediterranea, ma non estranei a noi siculi per via della Siciliana...
Vorrei chiederti alcune delucidazioni, se posso: la mole? Sono nani o "mezza taglia"?
Il colore dei tarsi?
La colorazione del piumaggio delle galline era, quanto in passato hai avuto la possibilità di notarlo su un numero di capi più elevato, espressa più frequentemente in esemplari chiari o come in quella gallina in foto sopra un po' più scura?
Ed infine la domanda prevedibile...possibilità di avere qualche uovo?
PeppeTasso- Moderatore
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Re: I titini do zù Pippinu
PeppeTasso ha scritto:Affascinante dal punto di vista umano la storia che hai raccontato, comincio a spiegarmi alcuni aspetti del tuo approccio all'avicoltura amatoriale..sono esperienze che arricchiscono anche culturalmente...e chissà quante storie hai ascoltato davanti a quell'uscio.....
I polli: per essere stati allevati in uno stato semiselvatico, noto una certa omogeneità dei colori del mantello...assimilabile per sommi capi alla colorazione dorata frumento....ma estremamente impura...cosa che ritengo anche normale; gli orecchioni rossi sono tipici di animali di origine non mediterranea, ma non estranei a noi siculi per via della Siciliana...
Vorrei chiederti alcune delucidazioni, se posso: la mole? Sono nani o "mezza taglia"?
Il colore dei tarsi?
La colorazione del piumaggio delle galline era, quanto in passato hai avuto la possibilità di notarlo su un numero di capi più elevato, espressa più frequentemente in esemplari chiari o come in quella gallina in foto sopra un po' più scura?
Ed infine la domanda prevedibile...possibilità di avere qualche uovo?
La mole non è nana , quindi la definirei una mezza taglia. Il peso non chiedermelo , perché vista la forma piuttosto tozza e non avendone mai presa una in mano ,non ho idea di quanto potrebbero pesare ,nemmeno in maniera approssimativa.
I colori predominanti delle galline quando erano più numerose erano quelli dei primi soggetti in foto (quarta e quinta foto) ma la presenza delle galline nella colorazione di quella ritratta nella decima ed undicesima foto non si facevano desiderare (anche se in tonalità diverse). I tarsi erano scuri , guardandoli in animali schivi , vivaci, e che vivevano allo stato semi selvatico non saprei dirti con precisione se erano completamente ardesia o con qualche tendenza al verde.
Di uova ancora non ce ne sono ma in primavera conto di poterne avere.
Nunzio.Cristaudo- Moderatore
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Re: I titini do zù Pippinu
Bella storia Nunzio!!!..... raccontandocela, hai fatto conoscere anche a noi "U Zu Pippino".
Mario.
Mario.
marionte- Utente senior
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