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Convenzione di Berna
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Convenzione di Berna
Sapete darmi notizie in merito alla "Convenzione di Berna" che pone un veto assoluto relativo a tutte le specie europee terricole, marine e palustri.
Quali regioni sono escluse se lo sono?
Quali regioni sono escluse se lo sono?
LinoAdmin- Amministratore
- Sesso : Messaggi : 754
Data d'iscrizione : 14.03.10
Età : 48
Località : San Cataldo (CL)
Re: Convenzione di Berna
Scusa Lino, ma stai parlando della necessità del CITES?
Fabrizio Focardi- Esperto
- Sesso : Messaggi : 954
Data d'iscrizione : 15.03.10
Età : 81
Località : Rignano Sull'Arno (FI)
Re: Convenzione di Berna
Si Fabrizio
LinoAdmin- Amministratore
- Sesso : Messaggi : 754
Data d'iscrizione : 14.03.10
Età : 48
Località : San Cataldo (CL)
Re: Convenzione di Berna
In questo non è che sia molto ferrato, so solo qualcosa perchè allevo Agapornis e Tartarughe, e ambedue sottostanno al regolamento Cites.
Questo è stato deciso per evitare che vengano importati dai Paesi di origine, indiscriminatamente, specie di animali rari o in via di estinzione.
Ovviamente non tutti hanno lo stesso regolamento pertanto queste specie sono state divise in A/B/C. almeno credo che queste siano le classi. Non credo ci siano regioni escluse.
Come decisione non posso dire che mi trovi in completo disaccordo, ma il caos che si è creato ha dato vita a situazioni grottesche.
Prendiamo gli Agapornis, oggi sono molto allevati e difficilmente si farebbero arrivare da Paesi lontani, almeno alcuni. Devo tenere un registro di scarico e carico dove segnare, previo certificazione veterinaria, nascite e morti. Ma devo anche, in occasione di acquisti o vendite , accertarmi con apposito certificato che l'animale è nato in cattività. Oggi è ancora più complicato perchè è entrato in vigore l'abbligo di anellare gli animali se si vorranno cedere e questo obbliga ad iscriversi alla FOI, unica federazione che distribuisce gli anelli di identficazione per uccelli. Ma se compro soggetti ad esempio in Olanda, lì non rilasciano nessuna certificazione e allora devo trovare un escamotage per far entrare il soggetto nell'allevamento.
Per le tartarughe poi è il caos più completo. Quando entrò in vigore il regolamento era necessario tenere un registro e accompagnare gli animali, comprati o venduti, con il certificato CITES.
Nascite e morti certificato veterinario. Io denunciai il mio "allevamento" - avevo Marginate (1, 3) e Hermanni (2,6) - come allevamento in libertà (stanno in circa 5000m2)e non sapevo a cosa andavo incontro. I primi tempi ero ligio e denunciavo le nascite, poi sono cominciate ad aumentare e dopo qualche anno i giovani hanno cominciato a riprodursi: un caos! Oggi non so più quanti animali ho. Oltretutto non posso cederli perchè se prima era permesso abbastanza facilmente, oggi è necessario fotografare il carapace ogni anno e dimostrare col DNA che sono tutti "figli miei". Ma chi me lo fa fare? E come posso farlo? Come faccio a sapere quelle fotografate e quella da fotografare? Morale della favola quando vedo una femmina che depone butto le uova. Alcune nascite poi nascono non so dove e alcuni sopravvivono altri sono vittime delle cornacchie, faine, e polli, che tengo chiusi in periodo di nascite, ma non tutte nascono insieme. Quindi mi è impossibile cederle.
Abbiamo tartarughe dappertutto, all'inizio ero entusiasta, e anche oggi mi fa un sacco di piacere vederle, poi qualcuna la conosco "personalmente" , ma mangiano e quanto mangiano, quindi in estate devo fare la spesa dall'ortolano anche per loro.
Se domani decidessi di trasferirmi in città sarebbe un bel problema, non posso vendere né regalere le tartarughe, che me ne faccio??? Una volta all'ufficio CITES di Firenze dissi io ve le porto e, essendo specie italiane, voi le reintroducete dove volete. No troppo facile, non esiste un organo apposito, allora dissi io le carico e ve le porto e poi vi fate il brodo, anche questo impossibile. Quindi per le tartarughe sarò obbligato vita natural duratnte a vivere in campagna.
Bene non so se ho risposto alla tua domanda comunque questa è la mia situazione.
Questo è stato deciso per evitare che vengano importati dai Paesi di origine, indiscriminatamente, specie di animali rari o in via di estinzione.
Ovviamente non tutti hanno lo stesso regolamento pertanto queste specie sono state divise in A/B/C. almeno credo che queste siano le classi. Non credo ci siano regioni escluse.
Come decisione non posso dire che mi trovi in completo disaccordo, ma il caos che si è creato ha dato vita a situazioni grottesche.
Prendiamo gli Agapornis, oggi sono molto allevati e difficilmente si farebbero arrivare da Paesi lontani, almeno alcuni. Devo tenere un registro di scarico e carico dove segnare, previo certificazione veterinaria, nascite e morti. Ma devo anche, in occasione di acquisti o vendite , accertarmi con apposito certificato che l'animale è nato in cattività. Oggi è ancora più complicato perchè è entrato in vigore l'abbligo di anellare gli animali se si vorranno cedere e questo obbliga ad iscriversi alla FOI, unica federazione che distribuisce gli anelli di identficazione per uccelli. Ma se compro soggetti ad esempio in Olanda, lì non rilasciano nessuna certificazione e allora devo trovare un escamotage per far entrare il soggetto nell'allevamento.
Per le tartarughe poi è il caos più completo. Quando entrò in vigore il regolamento era necessario tenere un registro e accompagnare gli animali, comprati o venduti, con il certificato CITES.
Nascite e morti certificato veterinario. Io denunciai il mio "allevamento" - avevo Marginate (1, 3) e Hermanni (2,6) - come allevamento in libertà (stanno in circa 5000m2)e non sapevo a cosa andavo incontro. I primi tempi ero ligio e denunciavo le nascite, poi sono cominciate ad aumentare e dopo qualche anno i giovani hanno cominciato a riprodursi: un caos! Oggi non so più quanti animali ho. Oltretutto non posso cederli perchè se prima era permesso abbastanza facilmente, oggi è necessario fotografare il carapace ogni anno e dimostrare col DNA che sono tutti "figli miei". Ma chi me lo fa fare? E come posso farlo? Come faccio a sapere quelle fotografate e quella da fotografare? Morale della favola quando vedo una femmina che depone butto le uova. Alcune nascite poi nascono non so dove e alcuni sopravvivono altri sono vittime delle cornacchie, faine, e polli, che tengo chiusi in periodo di nascite, ma non tutte nascono insieme. Quindi mi è impossibile cederle.
Abbiamo tartarughe dappertutto, all'inizio ero entusiasta, e anche oggi mi fa un sacco di piacere vederle, poi qualcuna la conosco "personalmente" , ma mangiano e quanto mangiano, quindi in estate devo fare la spesa dall'ortolano anche per loro.
Se domani decidessi di trasferirmi in città sarebbe un bel problema, non posso vendere né regalere le tartarughe, che me ne faccio??? Una volta all'ufficio CITES di Firenze dissi io ve le porto e, essendo specie italiane, voi le reintroducete dove volete. No troppo facile, non esiste un organo apposito, allora dissi io le carico e ve le porto e poi vi fate il brodo, anche questo impossibile. Quindi per le tartarughe sarò obbligato vita natural duratnte a vivere in campagna.
Bene non so se ho risposto alla tua domanda comunque questa è la mia situazione.
Fabrizio Focardi- Esperto
- Sesso : Messaggi : 954
Data d'iscrizione : 15.03.10
Età : 81
Località : Rignano Sull'Arno (FI)
Re: Convenzione di Berna
Ok grazie
LinoAdmin- Amministratore
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Età : 48
Località : San Cataldo (CL)
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