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"TOLLERANZE: orecchioni" by Fabrizio Focardi

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Fabrizio Focardi
PeppeTasso
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"TOLLERANZE: orecchioni" by Fabrizio Focardi - Pagina 2 Empty Da un sito americano

Messaggio Da PeppeTasso Dom 12 Set 2010, 20:13

Sicilian Buttercup
The Sicilian Buttercup was named because of the cup-shaped comb. Sicilian Buttercups and are kept strictly as ornamental fowl.
Eggs: Sicilian Buttercups lay fair number of small white eggs. Non Setters.
Meat: Skin Color Yellow 4-5.5 lbs market weight.

American Poultry Association Class: Mediterranean Chickens Class

ALBC Conservation Status: Critical

Color: The Sicilian Buttercup comb is a cup-shaped crown with a complete circle of medium sized regular points. The male and female do not look alike in coloring. The males are a rich, brilliant orange red with some black spangles in the feather of the body fluff and cape feathers at the base of the hackle; with lustrous, greenish black tail. The base color of the female is buff with all feathers on the body marked by parallel rows of black elongated spangles, giving the hen an appearance of being beautifully spotted and suggesting a ringneck pheasant hen. Skin color is yellow and shanks and toes are a willow green. Ear lobes are white (in the US standard, but red in the British).

History: The Sicilian Buttercup probably did not actually originate on the Mediterranean island of Sicily but possibly in the Italian colony of Tripoli. Loyl Stromberg, in his Poultry of the World, quotes Reverend Ray Trudgian, in an article on the subject published in Poultry Overseas. Trudgian recounts an experience of following a cock's crow in Bethlehem, to discover a flock of Buttercups protected by guard dogs. Trudgian refers to Easom Smith's Modern Poultry Development, published in 1976. Smith contends that Buttercups were developed by Arabs of North Africa, who traveled through the Mediterranean countries. The breed could have made its way to Europe via Sicily, where the birds picked up their name. Smith describes the comb as "a veritable King David's crown." There was possibly a crossing between the native north African breeds poissibly the Fayoumi or similarly marked birds and Italian breeds. Some also suggest that the French Houdan was added. The first importation to the United States came from the island of Sicily coming in 1835.The first importation to the US of Sicilian Buttercups was in 1835. The present stock descends from hatching eggs imported in 1892. There are other colors in the UK, including White Buttercups and Brown Buttercups(which was at one time called the Sicilian Flower Bird). There are also Silver Duckiwing Buttercups in New Zealand. Sicilian Buttercups were admitted to the APA Standard in 1918. The Sicilian Buttercup bantam was later developed in America and was admitted into the APA Standard in 1960. Shape and color are the same as large Buttercups.

The American Buttercup Club goal is to connect breeders and exhibitors of Sicilian Buttercups so that they are able to share stock and valuable information about the breed.The club was first established in 1912 but interest in the breed languished for a number of years and the Buttercup nearly disappeared. However, increased interest in this old and unique breed has brought about its revival. Do you want to get involved and learn more about this magnificent breed, then consider becoming a member of the American Buttercup Club. By joining us you will be playing an important part in preserving this rare breed for future generations to come. Members receive annual newsletters, a breeders directory, a copy of the article, "Judging Buttercups" by former ABC president, C. Sydney Cook Jr., a membership card, and a membership button. In addition, members may list their for sale and wanted items in our classifieds section on this website for free .


CON IL TRADUTTORE (meglio di niente)....



Il Sicilian Buttercup è stato così chiamato a causa della cresta a forma di coppa. Sicilian Buttercup sono tenuti strettamente come polli ornamentali.
Uova: Sicilian buttercup depone discreto numero di piccole uova bianche. Non Setter.
Carne: la pelle di colore giallo 4-5,5 mercato lbs peso.

Associazione americana di classe di volatili: polli Mediterraneo Class

ALBC Stato di conservazione: Critico

Colore: La cresta di sicilian Buttercup è una corona a forma di coppa con un cerchio completo di medie dimensioni punti regolari. Il maschio e la femmina non si somigliano di colorazione. I maschi sono un ricco, rosso arancio brillante con alcune pagliuzze nero in piuma del fluff corpo e piume capo alla base della penna del collo, con lucenti, la coda nero verdastro. Il colore di base della femmina è pelle di bufalo con tutte le piume sul corpo segnato da file parallele di lustrini neri allungati, la gallina dando un aspetto di essere ben individuato e suggerendo una gallina fagiano ringneck. Colore della pelle è di colore giallo e gambi e le punte sono di un verde salice. lobi delle orecchie sono bianchi (nello standard degli Stati Uniti, ma rossi in Gran Bretagna).

Storia: Il Sicilian buttercup probabilmente non ha in realtà origine sull'isola mediterranea della Sicilia, ma forse nella colonia italiana di Tripoli. Loyl Stromberg, nel suo pollame del mondo, cita il reverendo Ray Trudgian, in un articolo sul tema pubblicato nel pollame d'oltremare. Trudgian racconta un'esperienza di seguito corvo di gallo a Betlemme, alla scoperta di un gruppo di buttercup protetto da cani da guardia. Trudgian si riferisce a Easom Smith's Modern Pollame sviluppo, pubblicata nel 1976. Smith sostiene che Buttercup sono stati sviluppati dagli arabi del Nord Africa, che ha viaggiato attraverso i paesi del Mediterraneo. La razza avrebbe potuto fare strada in Europa attraverso la Sicilia, dove gli uccelli preso il loro nome. Smith descrive il pettine come "una vera e propria corona di re David." C'era forse un incrocio tra il nord africano nativo razze poissibly il Fayoumi o parimenti segnalate uccelli e razze italiane. Alcuni suggeriscono anche che la Houdan francese è stato aggiunto. La prima importazione negli Stati Uniti veniva dalla Sicilia arrivano 1835.The prima importazione negli Stati Uniti del sicilian buttercup è stato nel 1835. Lo stock attuale scende da uova da cova importate nel 1892. Ci sono altri colori nel Regno Unito, tra cui White buttercup e Brown buttercup (che un tempo era chiamato il siciliano Flower Bird). Ci sono anche Silver Duckiwing buttercup in Nuova Zelanda. Sicilian buttercup sono stati ammessi alla Norma APA nel 1918. La Bantam siciliano Buttercup è stata successivamente sviluppata in America e fu ammesso nello standard APA nel 1960. Forma e colore sono gli stessi di Buttercup di grandi dimensioni.

L'americano Buttercup obiettivo del Club è quello di collegare gli allevatori ed espositori del siciliano Ranuncoli in modo che siano in grado di stock e di condividere informazioni preziose sul club breed.The è stata fondata nel 1912 ma l'interesse per la razza languito per un certo numero di anni e la Buttercup quasi scomparsi. Tuttavia, un aumento di interesse in questa razza antica e unica ha portato la sua rinascita.
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Messaggio Da PeppeTasso Dom 12 Set 2010, 20:40

Solo la parte riguardante gli orecchioni:

The following is a reprint from our 1929 Yearbook:

The question of lobes is an important one. For years the Standard has called for "Solid red" and "immaterial", but last year it was changed to "solid white, 3/4 red to disqualify." Red if the natural color for the lobe of this breed, and most of the best males come three-quarters red to solid red. For this reason I feel that the breed should have four or five years to recover from this red lobe, during which time they should not be disqualified for this defect. Cut for red, but do not disqualify, for at least four years, as the lobe is not an important feature of the breed.

Sempre col solito traduttore.....

La seguente è una ristampa del nostro Yearbook 1929:

La questione dei lobi è importante. Per anni lo standard ha chiesto "rosso fisso" e "immateriali", ma l'anno scorso è stato cambiato in "solido bianco, 3 / 4 rosso da squalificare". Rosso se il colore naturale per il lobo di questa razza, e la maggior parte dei migliori maschi sono tre quarti rosso a rosso fisso. Per questa ragione ritengo che la razza deve avere quattro o cinque anni per riprendersi da questo lobo rosso, durante i quali non dovrebbero essere squalificati per questo difetto. Penalizzare per il rosso, ma non squalificare, per almeno quattro anni, come il lobo non è una caratteristica importante della razza.
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Messaggio Da PeppeTasso Dom 12 Set 2010, 21:06

Da una descrizione di un'altra appassionata americana (California), sempre dell'American Buttercup:

Red is undesirable in the earlobes, which should be white. Earlobes less than one third white are a disqualification in showing.

"Il rosso è indesiderabile negli orecchioni, che dovrebbero essere bianchi. Orecchioni con meno di un terzo di bianco sono da squalifica in mostra. "
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Messaggio Da PeppeTasso Dom 12 Set 2010, 21:11

Ricapitoliamo:

In Italia è richiesto: rosso, con le dovute tolleranze;

In Gran Bretagna (Sicilian Buttercup): rosso, credo con le tolleranze del caso anche qui;

Negli Stati Uniti (American Buttercup): bianco.

Forse uno spunto di discussione ci sarebbe.......
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Messaggio Da Fabrizio Focardi Lun 13 Set 2010, 06:25

Non è assolutamente una cosa recente il colore rosso degli orecchioni della Siciliana inglese.
Ho lo standard inglese, edizione 1988, in cui gli orecchioni sono richiesti rossi, anche se con le dovute tolleranze, tali e quali a quelli che si richiedono oggi e a quelli dell'articolo di Peppe.
Del resto anche nel nostro standard si tollera la presenza di bianco in virtù delle notizie che i nostri predecessori ci hanno tramandato.
Qualche anno fa buttai giù un "vademecum" per il giudice tedesco che avrebbe dovuto giudicare questa razza, che poi, altro non è, che la mia opinione su come valutare ed usare la tolleranza nella Siciliana. Peppe ce lo ha riproposto su questo forum ed è mia convinzione che su quella base si potrebbero apportare le dovute modifiche al nostro standard ufficiale. Modifiche che interesserebbero proprio la tolleranza, essere cioè più precisi, nei limiti della possibilità, per cercare di ottenere una uniformità maggiore nei giudizi e dare agli allevatori un più largo margine per la loro selezione. Interessante sarebbe conoscere l'opinione degli allevatori, i quali, molto più di me, conoscono le difficoltà che incontrano nell'ottenere determinate caratteristiche.
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Messaggio Da robertovinci Lun 13 Set 2010, 09:31

Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che i galli più belli cioè quelli con le caratteristiche migliori,hanno l'orecchione con un pò di bianco---mai avuti ottimi galli con orecchioni completamente bianchi----neanche con orecchioni completamente rossi-Domenica ne ho assaporato uno che aveva cresta perfetta e orecchioni rossi senza neanche un puntino bianco,la forma era un pò tozza,con un petto molto pronunciato,un canto che sembrava PAVAROTTI,io penso che non si può far riprodurre un gallo del genere perchè molto lontano non dalle caratteristiche ma, che solo a guardarlo ci si rende conto che è frutto di incroci,si vede che è diverso come cammina come si comporta,ecc....avrei potuto venderlo...anche il sapore era diverso..Io PEPPE sono d'accordo con tè,forse dovremmo cercare in qualche modo di modificare di un pò lo standard -CIAO.
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Messaggio Da PeppeTasso Lun 13 Set 2010, 18:34

In effetti la richiesta di orecchione rosso ora mi è un po' più chiara, gli inglesi prima di noi Italiani lo richiedevano così e penso, conoscendo la loro indole tradizionalista (vero Fabri?!!), rifacendosi a scritti e testimonianze documentate (Ghigi).

Lo standard italiano tollera una leggera presenza di bianco, ma non lo quantifica, a differenza dello standard inglese che recita:...wattles and ear-lobes bright red (more than one third white in lobes a serious defect) _bargigli e orecchioni rosso brillante (più di un terzo di bianco nei lobi è difetto grave)_
Lo standard no, ma Fabrizio Focardi nella sua lettera (il "vademecum" di cui sopra..) in cui elenca le tolleranze da concedere alla razza, così scrive:.. "Si può dare un buon punteggio se il bianco negli orecchioni non supera il 30%. Per essere considerato “difetto grave” dovrà superare il 70%. Giudizi troppo severi su questo punto restringeranno la base genetica della razza inutilmente. ....." praticamente più elastico dei i britannici...

Beh, si potrebbe trascriverlo nello standard previa richiesta al CTS, quando avremo l'onore di averne uno, in modo che in una eventuale esposizione un orecchione con del bianco "quantificato" meglio non venga penalizzato, ed a parità di soggetti validi, premiare il soggetto con l'orecchione più rosso....

Forse, e sottolineo forse, visto che qualche piccolo passo in avanti la razza l'ha fatto, ed alla luce di ciò, quel 70% potrebbe essere eccessivo......

.....L'uovo di Colombo.....
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Messaggio Da Fabrizio Focardi Mar 14 Set 2010, 07:20

Perfettamente d'accordo sia con Roberto che con Peppe.
Certo se la "sorte" della Siciliana interessa solo due allevatori la vedo magra! Crying or Very sad
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Messaggio Da PeppeTasso Mar 14 Set 2010, 13:40

Fabri, quando con tanto entusiasmo iniziai ad allevare la Siciliana, ed in seguito con "ardore" ancora maggiore mi imbarcai in un'opera di divulgazione con sito, forum, e "collaborazione" con qualche altro allevatore, intrattenevo una "conversazione" a distanza tramite e-mail con una persona dai capelli bianchi che stimo tanto, ha allevato la razza con competenza e mi ha dato diversi consigli;
quando gli esposi il progetto di una eventuale commissione preposta a coordinare l'allevamento della Siciliana ecc. ecc. (se ne era parlato in una riunione alla quale erano intervenuti rappresentanti di ben 3 associazioni avicole..), così mi ha risposto:

21 APRILE 2010

Ciao Peppe,

il progetto è ambizioso, spero ti dia tante soddisfazioni. Sinceramente la vedo dura, ma questo non ti deve scoraggiare.

Il progetto che stai portando avanti in linea di massima corrisponde alle mie idee, avendo a cuore una selezione seria non potrebbe essere diversamente.

Capisco che tu sia dispiaciuto perche sul forum non pervengono richieste d’informazioni tecniche o cose del genere, a mio parere questa refrattarietà ha le sue fondamenta nell’autostima di molti allevatori, per cui non vedono il motivo di mettersi in discussione, e c’è d’aspettarsi che, in seguito, mal sopporteranno il ruolo di peones.

Se non ho capito male quella che tu chiami commissione dovrebbe essere l’equipe che progetta, segue e coordina le varie fasi d’allevamento e selezione. In merito ti espongo la mia idea, probabilmente mi darai del matto ma sai, “se non son matti, non li vogliamo”.

Tutti gli animali degli allevatori interessati vengono sottoposti al giudizio di due giudici, eliminando tutti gli animali che non raggiungono il buono. Poiché il giudice si pronuncia sul fenotipo dell’animale e nulla conosce del genotipo, gli animali selezionati dovranno essere sottoposti ai necessari esami per conoscere il loro patrimonio genetico, a questo punto il genetista stabilirà gli accoppiamenti più opportuni. Capisco che quanto sopra ti sembrerà un’enormità, ma come ben sai allevare non è facile come molti credono, per risolvere certe situazioni non si può andare sempre a occhio. Salvo non ci si accontenti di aver un prodotto ballerino, e il buon soggetto per caso.

Qualche anno addietro andavo spesso dalla forestale di S. Matteo a parlare con quelli dell’equipe che lavoravano al recupero dell’asino di Pantelleria, dicevano di aver visionato più di duecento soggetti e alla fine ne hanno scelti sei, tre maschi e tre femmine, i maschi avevano nel sangue il 95%, 85%, 80% di razza pantesca, oggi hanno raggiunto il 100% e il pantesco è nuovamente una realtà. Come vedi non ho proprio inventato nulla.

Mi ripeto, non ti scoraggiare.

Ci sentiamo.
..................


Beh!!!!!!!!! Shocked
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Messaggio Da Fabrizio Focardi Mer 15 Set 2010, 05:10

Giusto quello che c'è scritto sulla lettera a proposito dell'opinione del giudice. Non mi pronuncio sul resto in quanto non sufficientemente informato, anche se resto dubbioso sul materiale da usare come confronto.
Anch'io comunque Peppe ti esorto a non scoraggiarti!!!
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Messaggio Da PeppeTasso Mer 15 Set 2010, 13:51

Fabrizio, quando vado nei miei pollai a trascorrere il tempo necessario per accudire i miei animali e per godermeli un po', quando nascono i pulcini, quando devo separare gli animali, quando si ammalano, se qualcuno muore.....non mi scoraggio affatto! E lo faccio da solo.

Quando si fanno proclami sul come salvare la razza, migliorarla, club di razza, collaborazione, questo va bene, quello no, lo standard è impreciso, ecc ecc e poi gli allevatori latitano e addirittura quelli che c'erano svaniscono, mi canto da solo questa canzone:



Cambiando le parole, il senso è azzeccatissimo!!!!!!!!!! Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy


Ultima modifica di PeppeTasso il Mer 15 Set 2010, 18:31 - modificato 3 volte.
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Messaggio Da Fabrizio Focardi Mer 15 Set 2010, 14:30

Very Happy Very Happy Very Happy
Bellissima! Grazie Peppe!! Era tanto che non la sentivo, l'ho salvata e me la sentirò penso spesso!!!!
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Messaggio Da GUI63 Mer 15 Set 2010, 15:20

Peppe anch'io ti esorto.......a fare cosa non lo so ma comunque ti esorto Very Happy e in ogni caso ricorda se storici allevatori invecchiano....piccoli allevatori crescono.
Ciao mio Generale
Guido
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Messaggio Da PeppeTasso Mer 15 Set 2010, 15:27

Siamo ancora quì....................piegati ma interi!!!!!!!!!!! king
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Messaggio Da PeppeTasso Dom 19 Set 2010, 20:21

Si è fatta menzione al patrimonio genetico degli individui di Siciliana allevati; molti avranno sicuramente letto del progetto CO.VA., non sarebbe male ridargli un'occhiata per capire meglio il passaggio della lettera sopra pubblicata che qui riporto:

" ..Tutti gli animali degli allevatori interessati vengono sottoposti al giudizio di due giudici, eliminando tutti gli animali che non raggiungono il buono. Poiché il giudice si pronuncia sul fenotipo dell’animale e nulla conosce del genotipo, gli animali selezionati dovranno essere sottoposti ai necessari esami per conoscere il loro patrimonio genetico, a questo punto il genetista stabilirà gli accoppiamenti più opportuni. Capisco che quanto sopra ti sembrerà un’enormità, ma come ben sai allevare non è facile come molti credono, per risolvere certe situazioni non si può andare sempre a occhio. Salvo non ci si accontenti di aver un prodotto ballerino, e il buon soggetto per caso. ..."

Ecco il collegamento: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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Messaggio Da Andrea Mangoni Dom 19 Set 2010, 23:20

ciao, io lo ammetto, sto sviluppando idee un po' diverse e soprattutto mi viene da pormi domande che forse hanno pochissime risposte. però...
io NON sono d'accordo con quanto espresso dal tuo amcio, Peppe. Non credo che nei confronti di razze come la siciliana si dovrebbe dare la precedenza al giudizio di un giudice che può vedere solo un fenotipo e solo poi guardare alla genetica degli animali in questione. Il rischio concreto può esser quello di scartare linee di sangue che potrebbero rivelarsi in futuro importanti per il mantenimento della variabilità genetica, in base ad un giudizio su dei caratteri che magari potrebbero essere gestiti senza particolari problemi successivamente.
Un esempio concreto: sulla base dello standard potrebbero essere selezionati in prima battuta dai giudici animali provenienti da colorazioni, come la nera, che forse hanno visto l'introduzione di sangue di altre razze, mentre un ceppo come quello del famoso "vicino", che a quel che mi ricordo è sempre stato mantenuto in purezza ma non selezionato, credo che sarebbe cancellato ed escluso da ogni programma di riproduzione senza alcun rimorso, mentre nella realtà dei fatti rappresenta una linea di sangue alternativa con delle potenzialità enormi.
secondo: sì, bella l'analisi genetica degli esemplari. Ma visti di persona i risultati di un simile progetto applicati alla Polverara, mi viene da fare qualche pensiero un po' strano. Come ad esempio che con carta e penna alla mano e conoscendo le origini dei propri esemplari ogni allevatore aderente ad un'associazione potrebbe senza problemi costruire una rete di scambi di esemplari per ottimizzare le caratteristiche degli animali usati per rinsanguare conoscendo le basi genetiche dell'ereditarietà dei caratteri.
Altra osservazione, questa forse quella che mi sta più a cuore: in questa ricerca di perfezione estetica, come procede la selezione cui dovrebbe esser sottoposta ogni razza, ovverosia come procedono la vigoria, le dimensioni, la produttività di questi animali? Un progetto del genere può esmiersi dal considerare questi caratteri? Troppo spesso trascurati, non dovrebbero forse invece rappresentare la base su cui lavorare, per evitare il pericolo di trovarsi un brutto giorno per le mani meri simulacri di bellezza avulsi del tutto dalle loro originarie ragioni d'essere?
A questo proposito, la proposta che mi verrebbe da fare sarebbe la seguente.
1) Controllo delle caratteristiche genetiche degli esemplari e formazione di linee genetiche ben divise, salvaguardando in particolar modo quelle che risultino essere geneticamente più pure.
2) Su questa base, operare una prima selezione per vigore, tasso d'accrescimento, produttività. Tale selezione dovrebbe essere la selezione di base da operare ad ogni generazione e con ogni mezzo (es. nido trappola, ecc...)
3) Sul gruppo di animali risultante da questa selezione, operare una seconda selezione volta a perfezionare UNO O DUE CARATTERI MORFOLOGICI PER GENERAZIONE. Solo quando la prole del gruppo è ottima per questi caratteri, si potrebbe passare a selezionare per i successivi.
4) Mantenere gruppi di animali anche non perfetti, ma geneticamente puri e “lontani”, come serbatoio di geni per da un lato per operazioni di rinsanguamento e dall'altro per la potenzialità di segregazione spontanea di nuove colorazioni – vedi sempre i polli del vicino che mostrano in qualche caso la colorazione rossa con coda e remiganti nere descritta dal Cornoldi.

Esempio pratico: il primo anno cerco di tenere solo i 100 animali più vigorosi e produttivi, e su questi 100 esemplari decido di eseguire una prima selezione per ottenere animali dai tarsi perfetti. Continuo ogni generazione a selezionare il colore dei tarsi e la vigoria, finchè la prole scelta non ha tarsi perfetti. Allora ricomicnio la selezione selezionando sempre per vigoria, ma stavolta mettendoci la forma della cresta. E così via.
Insomma, non dimenticherei che l'identità genetica della razza ed il suo vigore devono poter avere la precedenza su qualunque giudizio estetico – non me ne voglia Fabrizio, non è mio intento destituire d'importanza il lavoro dei giudici ma anzi renderlo il cesello finale, l'arte della perfezione applicata ad un'operazione di recupero che andrebbe a operare in maniera davvero certosina sulla SALUTE della razza stessa.
Tutto questo detto senza ovviamente nessuna polemica verso il lavoro meraviglioso svolto da voi per la salvezza della razza, anzi! Se le altre razze autoctone italiane avesso un manipolo così agguerrito di allevatori, o se avessero almeno ciascuna il loro “Peppe”, l'avicoltura italiana sarebbe ben altra cosa. Ciao!
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Messaggio Da PeppeTasso Dom 19 Set 2010, 23:44

Rileggo il tutto domani, a mente "riposata"...; il mio amico credo prenda in considerazione (ma non ne sono sicuro, chiederò) la colorazione collo oro, che dovrebbe, DOVREBBE essere la meno inquinata, rapportata alle altre colorazioni in cui è sicuramente intervenuto sangue "esterno".

Partendo da un nutrito gruppo di animali, la scelta di quelli con alcune caratteristiche morfologiche distintive e peculiari (non dice i migliori da eccellente, ma almeno "buono") su cui lavorare anche geneticamente, restringerebbe si il bacino di riproduttori, ma la Siciliana più pura che ne uscirebbe non si discosterebbe tanto dai canoni che poi ne determinerebbero la "bellezza" intesa come adesione ai suddetti canoni di standard o descrizioni storiche....forse...
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Messaggio Da Andrea Mangoni Lun 20 Set 2010, 11:07

Partendo da un nutrito gruppo di animali, la scelta di quelli con alcune caratteristiche morfologiche distintive e peculiari (non dice i migliori da eccellente, ma almeno "buono") su cui lavorare anche geneticamente, restringerebbe si il bacino di riproduttori, ma la Siciliana più pura che ne uscirebbe non si discosterebbe tanto dai canoni che poi ne determinerebbero la "bellezza" intesa come adesione ai suddetti canoni di standard o descrizioni storiche

Ciao Peppe,
credo sia importante capire una cosa. da una selezione basata su fenotipo non esce una siciliana più pura su cui fare ulteriore selezione, ma solo animali più attinenti allo standard, e questo NON in alcun modo una garanzia di purezza genetica. Per spiegarci meglio: ho conosciuto un contadino recentemente che ha dei polli meticci neri che per forma, peso e dimensioni ricordano molto la siciliana. se prendo uno di questi e lo accoppio con una siciliana, poi seleziono la prole per un paio di generazioni e alla fine ottengo - è solo un esempio! - degli animali in grado di superare l'esame di un giudice, qualora gli esemplari in questione venissero selezionati come potenziali riproduttori la razza non risulterebbe più pura ma solo più attinente allo standard.Il che è una cosa molto differente.

per spiegare meglio il mio concetto. Ho 100 polli, provenienti da 10 linee di sangue differenti, ognuna delle quali differisce dallo standard in maniera diversa dalle altre.
se faccio come dice il tuo amico, le sottopongo prima all'esame del giudice. questo decide di tenere le 10 migliori nel senso di più attinenti allo standard. Se una delle linee di sangue era più simile morfologicamente allo standard, e le altre un po' meno, il rischio è che su 10 animali 9 vengano dalla linea migliore e 1 solo da una delle altre. il rischio di collo di bottiglia genetico è evidentissimo.
se fai prima il test genetico, individui prima le dieci linee di sangue, e poi chiedi ai giudici di selezionare PER CIASCUNA LINEA l'esemplare migliore, arrivi ad avere lo stesso 10 esemplari, di qualità globale forse inferiore ma con la chance di aver mantenuto inalterato il patrimonio genetico della razza e di avere una popolazione base meno inincrociata.
spero di esser stato chiaro e di essermi spiegato bene... ho fatto la notte al lavoro e sono in po' rinco!

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Messaggio Da PeppeTasso Lun 20 Set 2010, 12:28

Ti spieghi benissimo, come sempre!!! Io mi baso più sulla realtà, cioè: la collaborazione tanto millantata non c'è ancora (tanto per essere ottimisti ogni tanto ho aggiunto ancora), quindi il lavoro diventa difficile (oggi sono davvero ottimista, non ho scritto impossibile... Rolling Eyes ); allora il buon Peppe decide di investire a fondo perduto una cifra X per fare delle indagini genetiche, prende la macchina ed inizia ad acquistare Siciliane dove pensa ce ne siano.....e che fa? Sceglie ad occhio e croce quelle che più gli piacciono, dando magari priorità al colore piuttosto che alla cresta, ma deve scegliere per non superare il budget disponibile e rischiare le separazione, e per risparmiare magari la diaria del giudice invita Fabrizio in vacanza in Sicilia per farsi dare dei consigli; su quei pochi soggetti acquistati inizia il suo lavoro........ma ha scelto prima.....causa di forza maggiore!

Se poi sarà emulato da altri, anzi, si uniranno le forze, cambierà tutto!!!!!!!!!!!!!!

Non farci caso, ho voglia di scherzare, ogni tanto!!!! Very Happy Very Happy


Ultima modifica di PeppeTasso il Lun 20 Set 2010, 17:17 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Fabrizio Focardi Lun 20 Set 2010, 17:03

Sono d'accordo anch'io, basta avere le idee ben chiare.
Uno ha tutto il diritto di scegliere il sistema che ritiene migliore, quello FIAV, e di conseguenza E.E., o quello di altri enti o intenti.
Inutile però chiedere poi alla FIAV il riconoscimento di una razza se poi si ha intenzione di non seguirne le regole, per altre più giuste magari, su questo non discuto, ma che non sono quelle della FIAV.
Alleviamo le nostre razze come riteniamo più opportuno, come del resto fanno con la Valdarnese, e freghiamoci dello standard ufficiale e della FIAV.
Io se così la pensassi così farei.

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Messaggio Da PeppeTasso Lun 20 Set 2010, 17:32

"..enti o intenti..." è bellissima! scratch Smile
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Messaggio Da clodiloa Lun 20 Set 2010, 17:57

io vi leggo e vi seguo.... da un pò! Nando
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Messaggio Da Andrea Mangoni Mar 21 Set 2010, 05:25

...veramente non credo si sia capita bene la mia posizione.
primo: la mia osservazione, Peppe, era legata non tanto alla tua vicenda personale, sai che stimo il tuo operato tantissimo, ma all'idea di usare la pratica proposta dal tuo amico in un piano globale di recupero della razza, tanto più che hai nominato anche il CO.VA. (progetto che conosco abbastanza per la Polverara) che comporta una coordinazione tra più allevatori. E' ovvio che se uno deve partire da qualche parte, fare come hai fatto tu, Peppe, va più che bene!
secondo: io non parlo del risultato finale.
Parlo di decidere quale voglia essere, e di come ottenerlo.
non mi risulta che in ambito FIAV sia rilevante operare un giudizio di qualità su degli animali PRIMA di fare un'indagine genetica, oppure farlo DOPO che questa ha avuto luogo. A me risulta solo che possa essere importante che questo giudizio ci sia; sbaglio? Nè tanto meno credo di aver mai detto che la Siciliana debba non seguire le regole che regolano la FIAV; ho solo detto che tra il partire con un gruppo di animali potenzialmente soggetti ad un collo di bottiglia genetico, ma che mi daranno dei buoni risultati in pochi anni di selezione, e partire da un gruppo di animali con una base genetica più ampia, ma che richiederanno qualche anno in più per ottenere lo stesso risultato, IO preferirei il secondo metodo, che permetterebbe alla razza di avere delle chance in più di continuare la propria corsa nel tempo.
Francamente, non credo di aver detto nulla di tanto osceno o particolarmente strano. Ma direi che, vista l'interpretazione presa, evidentemente ero davvero abbastanza rincitrullito dopo un turno di 17 ore di lavoro, quando ho scritto...
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Messaggio Da Fabrizio Focardi Mar 21 Set 2010, 05:56

Ho già in precedenza detto che non conosco in maniera sufficiente quelllo che si intende per ricerca genetica, penso comunque che sia necessario avere un'idea di quella che si ritiene sia la giusta base per poter effettuare un raffronto e qui, in mancanza di dati certi, a mio avviso, ognuno può avere una sua convinzione.
Lo standard per una nuova razza viene stilato dal suo "creatore" e poi discusso col CTS, lo standard di una vecchia razza, ricostruita o recuperata, viene invece stilato sulla base di notizie storiche.
Sulla base di questi standard ci si dovrà poi basare per la selezione e per il giudizio. Questo è più o meno quello che la FIAV intende.
L'allevatore o gli allevatori potranno poi usare il metodo che riterranno più opportuno.
Scusa Andrea se ho frainteso.
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Messaggio Da GUI63 Mar 21 Set 2010, 09:52

Bella discussione...mi piace
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