polli d'epoca 3: nera di capitaniata (descrizione) e leccese (foto)

ciao, eccoci ancora a parlare di vecchi polli. dalla "Rivista dell'Allevatore", fine anni '30 secolo scorso, descrizione della nera di capitaniata e foto della leccese. ciao!

Nera di capitaniata:



Leccese:

Grazie Andrea, interessante!!!! Il portamento della coda, poi....

Anche a me piace molto la forma, in particolare della coda come ha sottolineato anche peppe, ma in generale il portamento allungato con cresta semplice, tipico dei polli italiani che erano diffusi fino a più mezzo secolo fa' nella nostra penisola. Mi piacerebbe vederne ancora, o meglio per la prima volta vista la mia età!
Anch'io quand'ero piccolo mi recavo in Campania-Puglia, e ricordo polli più snelli con cresta semplice, di vari colori però spesso già "contaminati" con razze da carne estere.
Oggi della leccese che cosa resta? Tra pochi giorni sarà proprio nel Salento e se dovessi ricercare razze locali cosa potrei trovare?
Grazie.

G.

@Peppe:...vero? la coda sembra proprio un gonfalone o uno stendardo.
@Wild: esiste un progetto di recupero, maggiori info le puoi trovare in questa pagina del mio blog:
http://oryctesblog.blogspot.com/2009/06/appunti-di-avicoltura-la-leccese.html
in particolar modo ti invito a guardare il galletto sparviero, la forma ricorda tantissimo quella dei polli di una volta!! potresti provare a contattare la persona che se ne occupa vedendo se abbia ancora oppure non animali con quella tipologia. ciao!

Interessanti documenti.......

Grazie Andrea.
Spesso si sente parlare di italiana comune locale, in relazione anche alla Livorno. Alla luce di ciò ti volevo chiedere quali sono le differenze? Inoltre da quello che ti risulta, visto che nel tuo articolo si afferma che molto dei ceppi selezionati è andato perduto, quali colorazioni attualmente sono rimaste?

G.

ciao,
in letteratura si parla di italiana comune oppure di italiana locale, intendendo con tale denominazione il pollo autoctono. col termine italiana comune locale invece si è recentemente iniziato ad indicare la razza italiener tedesca, che viene acquistata da allevamenti italiani ben noti e venduta poi con questo nome in quanto l'autore di questa operazione commerciale la considera come la forma autoctoina del pollame italiano, e perciò afferma che tali animali possano esser venduti in meridione come rossa di reggio calabria e pollo di gragnano, in veneto come padovana bianca, fulva e cucca, in trentino come trentina, in romagna come romagnola, ecc...
io penso sia un ragionamento sbagliato in quanto se da un lato in effetti è vero che l'italiener ha origini italiane, fin dagli anni 30 le sagome dei polli di tale razza si distinguevano già nettamente per corporatura, dimensione e forma sia dalle leghorn o livorno sia dalla razza italiana autoctona, in quanto i tedeschi avevano effettuato una selezione mirata ad abbassare il profilo della coda, allungare il dorso, rendere gli animali più pesanti e tozzi, e più bassi sui tarsi, ecc... Detto questo se mi chiedevi quali colorazioni rimangono della leccese, credo vi siano esemplari simil perniciati e sparviero,l ma non ne so nulla di più; della italiana autoctona, bisogna vedere se esitono o meno ancora dei ceppi più o meno puri che si possano recuparare - la leccese è uno, potrebbero essercene altri; dell'italiana comune locale, essendo essa un semplice nome differente per l'italiener, ne esistono tutte le colorazioni di questa razza.

Ciao e grazie ancora per l'attenzione.
Spesso da quanto letto ed avvertito di persona da alcune considerazioni di avicoltori, è evidente che c'è stato chi ha voluto un po' furbescamente e non in buona fede, spacciare dei polli Italianer come varietà locali italiane con diverse denominazioni, come tu stesso hai affermato anche in questo tuo ultimo messaggio.
Tuttavia da quello che posso intuire rispetto al presente, direi che la realtà attuale non è molto chiara, se non che molte varietà tipiche sono scomparse del tutto o ne rimangono delle popolazioni reliquia, ma non sempre in purezza.
Quindi che dire allora del pollo italiano comune rispetto ad un eventuale "recupero" futuro?

G.

ciao, ti metto qui sotto l'elenco delle razze o dei ceppi che considero o realmente autoctoni dell'Italia, o reliquie di quelle razze un tempo presenti sul territorio, razze sintetiche da noi selezionate e moderne selezioni di animali simili agli autoctoni ed ottenute partendo da animali presenti sul territorio in questione. Quello che non c'è sulla lista, ma è presente in tanti proclami economici, non lo considero che operazione commerciale fine a se stessa.
Noterai probabilmente un'assenza importante - non è una svista, si tratta di una razza che non considero autoctona ma al massimo "ben acclimatata"; poichè non è possibile riconoscervi una selezione locale che la differenzi dai ceppi europei da cui essa certamente proviene, non la considero italiana.
ecco i ceppi o le razze che secondo me sono (o hanno la stoffa per diventarlo) veri prodotti italiani.
Ancona
Bianca di saluzzo
Bionda piemontese
Boffa o barbuta padovana
Collo nudo italiana
Ermellinata di Rovigo
Gigante padovana (attualmente non ancora stabilizzata geneticamente ma in recupero)
Leccese
Livorno
Mericanel della Brianza
Millefiori di lonigo
Modenese
Pollo di Morozzo
Polverara
Robusta lionata
Robusta maculata
Romagnola
Siciliana
Valdarnese
Valdarno

stop. quello che "non è in lista", al momento non lo considero.
ciao!

Un'assenza importante che riscontro è quella della Padovana gran ciuffo, secondariamente della Mugellese (una delle poche in Italia di taglia nana), anche la Millefiori Piemontese.
Grazie per l'elenco, erano comunque le razze che avevo più o meno presenti anch'io.
Ciao!

G.

la millefiori piemontese manca perchè mi risulta che non ne esistano più ceppi o esemplari per tentarne un recupero; la mugellese, perchè con questo nome si indicano ancora oggi animali di taglie, forme, colorazioni, caratteristiche fisiche e produttive differenti; la padovana gran ciuffo, grande assente, perchè in nessun documento consultato ho trovato traccia in Italia prima della metà del XIX secolo di polli con le sue caratteristiche, mentre essa era presente ESATTAMENTE COM'E' ORA, E CON ALTRO NOME, in altri paesi europei. gli esemplari presenti in Italia pare vennero importati dalla Francia, verso la metà dell'ottocento, ed assunsero il nome dell'altra razza ciuffata padovana, la polverara, che veniva appunto fino ad allora chiamata "padovana".