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standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
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standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
ciao ragazzi, cercando documenti sulla Boffa ho trovato questo ed ho pensato a voi. si tratta di uno standard anni '30 della razza, scritto da Italo Mazzon, e apparso in La rivista degli Allevatori anno V vol. VII 1937.
nella descrizione della colorazione del maschio manca il colore del petto, mentre la femmina è descritta come simile alla colorazione perniciata. orecchioni bianchi orlati di rosso, e menzione di una varietà a tarsi rosei (e conseguentemente pelle bianca). se trovo altro, posto. ciao!
nella descrizione della colorazione del maschio manca il colore del petto, mentre la femmina è descritta come simile alla colorazione perniciata. orecchioni bianchi orlati di rosso, e menzione di una varietà a tarsi rosei (e conseguentemente pelle bianca). se trovo altro, posto. ciao!
Andrea Mangoni- Utente senior
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' una descrizione di epoca successiva allo scritto del Prof: Tucci, e porta qualche differenza ( colore tarsi, peso; per la cresta si sofferma sull'apertura della coppa anteriormente....).
Rileggo con attenzione e confronto meglio.
E' una descrizione di epoca successiva allo scritto del Prof: Tucci, e porta qualche differenza ( colore tarsi, peso; per la cresta si sofferma sull'apertura della coppa anteriormente....).
Rileggo con attenzione e confronto meglio.
PeppeTasso- Moderatore
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Qualcuno ha un'antica e particolareggiata descrizione della colorazione "dorata" relativa anche ad altra razza italiana?
PeppeTasso- Moderatore
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Grazie Andrea, molto interessante.
C'è da dire che con la denominazione "dorata" si poteva intendere a quei tempi sia la "Oro a Fiocchi Neri" che la Collo Oro. Non viene descritto però, come Andrea fa notare, il colore del petto, basilare per il riconoscimento.
Qui si parla di "giallo oro" (collare, dorso e copritrici della li) e questa tonalità può andare bene sia per la Collo Oro che per la Oro a Fiocchi Neri. Non riesco a vedere come descrive la colorazione della gallina e se parla di fiocchi, ma mi sembra di capire che parla solo di intensità e pertanto si dovrebbe trattare di Collo Oro.
C'è da dire che con la denominazione "dorata" si poteva intendere a quei tempi sia la "Oro a Fiocchi Neri" che la Collo Oro. Non viene descritto però, come Andrea fa notare, il colore del petto, basilare per il riconoscimento.
Qui si parla di "giallo oro" (collare, dorso e copritrici della li) e questa tonalità può andare bene sia per la Collo Oro che per la Oro a Fiocchi Neri. Non riesco a vedere come descrive la colorazione della gallina e se parla di fiocchi, ma mi sembra di capire che parla solo di intensità e pertanto si dovrebbe trattare di Collo Oro.
Fabrizio Focardi- Esperto
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
E' interessante leggere questi scritti,purtroppo si riferiscono agli anni '30 e secondo mè si era già intervenuti sulla selezione,.....la parola "carne" è scritta tantissime volte e sta a sottolineare la tendenza a selezionare solo per macellare,il peso descitto??????TROPPO!!!!
robertovinci- Utente veteran
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
E' vero si teneva un buona considerazione sia il peso che la carne, questo era allora normale.
Fabrizio Focardi- Esperto
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
per la colorazione: credo che Fabri abbia ragione per il maschio, penso cioè si riferissero alla colorazione collo oro. per la femmina credo invece avessero davanti animali più simili alla colorazione perniciata. Dalle vecchie descrizioni - ne andrò a postare altre prossimamente - penso sia possibile evincere che esistessero più colorazioni non selezionate ma al contrario lasciate libere di incrociarsi tra loro, generando così animali con livree non sempre ben definibili.
a Roberto: credo sia oltremodo necessario ricordare che le vecchie razze autoctone non possono essere paragonate a quelle, come la sebright, nate esclusivamente a scopi ornamentali. queste ultime infatti non avevano altra ragion d'essere che una finalità solo estetica, mentre le nostre razze autoctone avevano tutte un'origine dettata dall'uso molto pratico che se ne faceva in... cucina. Per questo, a mio avviso, per non snaturare una di queste razze, e la siciliana fa parte certo del gruppo, non bisognerebbe mai smettere di selezionarne la produttività ASSIEME ai caratteri morfologici. se selezioniamo ad esempio una siciliana perfettamente in standard, ma che nella sua selezione ha richiesto tassi così alti di consanguineità da avere animali quasi sterili, avremo davvero tra le mani la siciliana? avremo cioè tra le mani la razza che i nostri avi avevano selezionato ed allevato per generazioni? credo di no, per questo sarebbe opportuno, ad esempio, selezionare le siciliane anche per la fetazione e le doti produttive CON LO STESSO IMPEGNO con cui vanno selezionati i caratteri morfologici per avvicinarli il più possibile allo standard.
a Roberto: credo sia oltremodo necessario ricordare che le vecchie razze autoctone non possono essere paragonate a quelle, come la sebright, nate esclusivamente a scopi ornamentali. queste ultime infatti non avevano altra ragion d'essere che una finalità solo estetica, mentre le nostre razze autoctone avevano tutte un'origine dettata dall'uso molto pratico che se ne faceva in... cucina. Per questo, a mio avviso, per non snaturare una di queste razze, e la siciliana fa parte certo del gruppo, non bisognerebbe mai smettere di selezionarne la produttività ASSIEME ai caratteri morfologici. se selezioniamo ad esempio una siciliana perfettamente in standard, ma che nella sua selezione ha richiesto tassi così alti di consanguineità da avere animali quasi sterili, avremo davvero tra le mani la siciliana? avremo cioè tra le mani la razza che i nostri avi avevano selezionato ed allevato per generazioni? credo di no, per questo sarebbe opportuno, ad esempio, selezionare le siciliane anche per la fetazione e le doti produttive CON LO STESSO IMPEGNO con cui vanno selezionati i caratteri morfologici per avvicinarli il più possibile allo standard.
Andrea Mangoni- Utente senior
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Ciao Andrea,sono d'accordo con tè per i tuoi criteri di selezione,anche sè penso che diventi ancora più complicato;quindi selezionando per fetazione, dovremmo capire quali sono i soggetti più fecondi,giusto?Per doti produttive,dovrebbe essere facile,ma sai qual'è il problema,per i Collo oro? sono tutti più piccoli almeno nel mio caso,perchè io ho selezionato considerando come 1°condizione appunto la colorazione,quindi che cosa dovrei fare inserire in riproduzione soggetti Pernic.?Non penso sia il caso,potrei semplicemente selezionarli tra quelli che ho anche per peso,ma voglio dire non è che cambi di molto la cosa, con il tempo qualcosa cambierà ma di poco.Per questo motivo,ho scritto che in passato appunto perche il peso era di primaria importanza non ci pensavano due volte ad incrociarli con polli più grandi,a prescindere dalla specie,in questo modo ci si allontanava sempre di più dalla razza.
robertovinci- Utente veteran
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
ciao Roberto, certo che è più difficile, ma la posta in palio qual'è? se ottenessi la più perfetta colorazione collo oro ma perdessi uno degli scopi per cui la razza era stata selezionata, avresti ottenuto davvero la siciliana? ti faccio un esempio con la razza che allevo io, la polverara: a fine 700 inizi 800 era la razza più grande dìitalia, la taglia variava dai 4 ai 5 kg e mezzo. consanguineità e selezione troppo stretta la portarono ad essere PIU' PICCOLA DI UNA LIVORNO. si poteva parlare ancora di polverara? E adesso,se girando per gli allevamenti più grossi trovi una media di galline sugli 1,1-1,2 kg... si può parlare ancora di VERA polverara? una selezione di questa razza non può prescindere dal farla tornare ad essere ciò che era... capisci ciò che intendo?
della tua domanda, la soluzione come molte volte risiede nella domanda stessa. tra due difetti, quale dei due tollerare e quale cercare di eliminare il prima possibile? Io di norma opto per tollerare il difetto più semplice da eliminare successivamente, e cerco di togliere subito invece quello più arduo da affrontare.sempre esempio per la polverara. Ho nel mio ceppo qualche capo nero eterozigote per il dorato, ed altri neri puri, mentre altri animali hanno orecchioni candidi ed altri ancora bianchi macchiati di rosso. tra i due difetti, la mia prima selezione è sull'orecchione, in quanto carattere poligenico semisconosciuto e non soggetto ad una dominanza classica, mentre le tracce di doratura le tollero in quanto i portatori eterozigoti neri potranno successivamente essere individuati con accoppiamenti di ritorno di verifica. per cui magari quest'anno avrò esemplari neri che mostrano qualche traccia rossa o dorata, ma in compenso hanno quasi tutti orecchioni candidi come al dì d'oggi non se ne vedono che rarissimamente per questa razza.
nel tuo caso hai da un lato la perdita di peso e taglia, e dall'altro una colorazione sgradita. Quest'ultima però risulta un allele della stessa serie di quella desiderata ma rispetto ad essa recessivo. tra la taglia, che è difficile da controllare senza rinsangui, e la colorazione, che con un adeguato gioco di accoppiamento di ritorno si dovrebbe poter eventualmente eliminare in poche generazioni, io preferirei usare delle femmine di perniciata con maschi di collo oro, per aumentare la taglia, continuando fino ad ottenere una popolazione di animali in eterozigosi collo oro-perniciati di taglia omogeneamente grande su cui poi effettuare la selezione per le collo oro pure. per la fetazione, ovvio, occorrerebbe ricorrere al nido trappola.
della tua domanda, la soluzione come molte volte risiede nella domanda stessa. tra due difetti, quale dei due tollerare e quale cercare di eliminare il prima possibile? Io di norma opto per tollerare il difetto più semplice da eliminare successivamente, e cerco di togliere subito invece quello più arduo da affrontare.sempre esempio per la polverara. Ho nel mio ceppo qualche capo nero eterozigote per il dorato, ed altri neri puri, mentre altri animali hanno orecchioni candidi ed altri ancora bianchi macchiati di rosso. tra i due difetti, la mia prima selezione è sull'orecchione, in quanto carattere poligenico semisconosciuto e non soggetto ad una dominanza classica, mentre le tracce di doratura le tollero in quanto i portatori eterozigoti neri potranno successivamente essere individuati con accoppiamenti di ritorno di verifica. per cui magari quest'anno avrò esemplari neri che mostrano qualche traccia rossa o dorata, ma in compenso hanno quasi tutti orecchioni candidi come al dì d'oggi non se ne vedono che rarissimamente per questa razza.
nel tuo caso hai da un lato la perdita di peso e taglia, e dall'altro una colorazione sgradita. Quest'ultima però risulta un allele della stessa serie di quella desiderata ma rispetto ad essa recessivo. tra la taglia, che è difficile da controllare senza rinsangui, e la colorazione, che con un adeguato gioco di accoppiamento di ritorno si dovrebbe poter eventualmente eliminare in poche generazioni, io preferirei usare delle femmine di perniciata con maschi di collo oro, per aumentare la taglia, continuando fino ad ottenere una popolazione di animali in eterozigosi collo oro-perniciati di taglia omogeneamente grande su cui poi effettuare la selezione per le collo oro pure. per la fetazione, ovvio, occorrerebbe ricorrere al nido trappola.
Andrea Mangoni- Utente senior
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Un po' ciò che faccio io...se la mole è buona compongo un gruppo di soli collo oro, altrimenti, o anche solo per sfizio, gallo scuro di buona mole e femmine collo oro.
Ed ecco i motivi per cui è quasi una costante che da un gruppo omogeneo per colorazione di riproduttori si presentino entrambe le colorazioni (collo oro e scura) nella prole....però a vantaggio della bassa consanguineità se il "parco" riproduttori e nutrito (selezione massale); per la produzione di uova a tutt'oggi non ho problemi: superbe produzioni e peso delle uova buono (per una Siciliana).
Ed ecco i motivi per cui è quasi una costante che da un gruppo omogeneo per colorazione di riproduttori si presentino entrambe le colorazioni (collo oro e scura) nella prole....però a vantaggio della bassa consanguineità se il "parco" riproduttori e nutrito (selezione massale); per la produzione di uova a tutt'oggi non ho problemi: superbe produzioni e peso delle uova buono (per una Siciliana).
PeppeTasso- Moderatore
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Peppe:
Sempre grande! Per una curiosità, a che quota siamo come deposizioni? quante uova l'anno fanno?
Dimenticavo, Roberto: non è detto che la Siciliana sia stata incrociata per ottenere pesi superiori. può semplicemente essere che col tempo i ceppi più pesanti si siano persi per abbandono.
Sempre grande! Per una curiosità, a che quota siamo come deposizioni? quante uova l'anno fanno?
Dimenticavo, Roberto: non è detto che la Siciliana sia stata incrociata per ottenere pesi superiori. può semplicemente essere che col tempo i ceppi più pesanti si siano persi per abbandono.
Andrea Mangoni- Utente senior
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
dimenticavo, Peppe.
come mai usi il gallo più grosso sulle femmine più piccole? Non sarebbe più conveniente fare il contrario? Femmina grossa perniciata su maschio collo oro? nella mia esperienza, in genere femmine più grosse fanno uova più grosse e di conseguenza pulcini più grandi. con le siciliane come funziona?
come mai usi il gallo più grosso sulle femmine più piccole? Non sarebbe più conveniente fare il contrario? Femmina grossa perniciata su maschio collo oro? nella mia esperienza, in genere femmine più grosse fanno uova più grosse e di conseguenza pulcini più grandi. con le siciliane come funziona?
Andrea Mangoni- Utente senior
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Il numero non lo so (no nidi trappola), ma se in una anno si fermano pochissimo, anche in pieno inverno (ricordiamoci però che sono in Sicilia..) a mio avviso supera di certo, e in abbondanza, le 150 uova che i vari testi riportano; io non uso mangime se non in alcune condizioni specifiche, quali freddo particolarmente intenso, malattie, muta....
Misto cereali schiacciati (fave, mais, orzo, carrubba), frumento, molta verdura, crusca con o senza pane raffermo....questo mangiano.
Scusa la mancanza di precisione, ma un allevamento troppo tecnico non mi divertirebbe più.......
Misto cereali schiacciati (fave, mais, orzo, carrubba), frumento, molta verdura, crusca con o senza pane raffermo....questo mangiano.
Scusa la mancanza di precisione, ma un allevamento troppo tecnico non mi divertirebbe più.......
Ultima modifica di PeppeTasso il Ven 01 Ott 2010, 17:37 - modificato 2 volte.
PeppeTasso- Moderatore
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Andrea Mangoni ha scritto:dimenticavo, Peppe.
come mai usi il gallo più grosso sulle femmine più piccole? Non sarebbe più conveniente fare il contrario? Femmina grossa perniciata su maschio collo oro? nella mia esperienza, in genere femmine più grosse fanno uova più grosse e di conseguenza pulcini più grandi. con le siciliane come funziona?
Veramente....le galline troppo piccole non le faccio riprodurre.........e a dirla tutta ho anche un gruppo di gallo collo oro per galline più scure, e uno con gallo e galline scure....chi lo sente adesso Fabri??!! SCHERZO NATURALMENTE.
Di collo oro di entrambe le tonalità penso di avere circa 50 galline...o forse più...
PeppeTasso- Moderatore
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
La selezione è quella pratica che si usa per mantenere o portare le caratteristiche di ciò che si alleva il più vicino allo standard di razza. Questo vale per tutte le razze e per tutte le specie.
Ovviamento questo si può fare solo con quello che la piazza passa quindi niente è da escludere né le chiare né le scure.
Fabrizio Focardi- Esperto
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Ciao Andrea,grazie per i tuoi consigli,sei sempre gentile e disponibile.Selezionerò i miei COLLO ORO quindi anche per fecondità con i nidi trappola,non sto scherzando per mè è fondamentale sapere quali sono le galline più....chissà come sono fatti questi nidi e sè li vendono già pronti.
robertovinci- Utente veteran
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
si Roberto si vendono anche già pronti o (come ogni cosa) si possono costruire (proprio come faccio io, da buono studente senza quattrini )....per farti un'idea guarda qui.....
http://www.biozootec.it/Default.aspx?PAGE=nido_trappola
http://www.biozootec.it/Default.aspx?PAGE=nido_trappola
Egidio12- Utente esperto
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Grazie Egidio,interessante!!esistono tipi diversi,secondo tè o meglio dalla tua esperienza quali i migliori?
robertovinci- Utente veteran
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
ciao Roberto.....guarda io preferisco (per una comodità di gestione) formare i gruppi di riproduzione e raccogliere le uova indistintamente (anche perchè non avrei il tempo di andare a controllare 3-4 o più volte al giorno i nidi)....i nidi li costruiamo io e mio padre, ma sono cassettine nido classiche senza "sistemi trappola" (come si può intravedere in qualche mia vecchia foto), fino ad ora mi sono trovato bene così, quindi non saprei davvero consigliarti.....
Egidio12- Utente esperto
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Eccone uno più o meno ultimato....
[img][/img]
[img][/img]
Egidio12- Utente esperto
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Re: standard anni 30 siciliana da "la rivista degli allevatori"
Grazie Egidio,il link da tè proposto è abbastanza chiaro con un pò di pazienza e tempo si riesce a capire-CIAO.
robertovinci- Utente veteran
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